L’obesità pesa sul cancro.
Una relazione strettissima tra le patologie.

Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno.
E’ il mese dell’anno in cui, più di tutti gli altri, si parla di tumore.

E noi ne approfittiamo per fare una riflessione, con alla mano studi scientifici, sulla relazione tra l’obesità e i tumori, non solo quelli al seno.

Obesità e cancro: quando i rapporti sono forti

Lo sapete che l’obesità è associata fortemente con l’aumento del rischio di almeno 18 tipi di cancro differenti?

La relazione tra sovrappesoobesità e rischio di sviluppare molti tipi di cancro è nota da tempo, anche per tumori come quello del seno o dell’ovaio e di organi che con l’assunzione di cibo sembrano non avere un rapporto diretto.
Sono molti gli studi che dimostrano come questa associazione esista e sia anche piuttosto forte.

Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) nella terza edizione del report su Dieta, nutrizione, attività fisica e cancro mette in luce il rapporto tra eccesso di peso in età adulta e rischio di sviluppare tumori di esofago, pancreas, fegato, mammella (in post-menopausa), endometrio e rene, ma anche di bocca, faringe e laringe, stomaco (cardias), ovaio, cistifellea e prostata (tumore avanzato).

Uno degli ultimi rapporti pubblicati dalla rivista ‘CA: A Cancer Journal for Clinicians’, degli epidemiologi dell’Imperial College di Londra e della prestigiosa Harvard T.H. Chan School of Public Health a Boston, collega obesità e sovrappeso a 13 diversi tipi di tumore: cancro del seno (dopo la menopausa), del colon retto, dell’utero, dell’esofago (adenocarcinoma), della cistifellea, di reni, fegato, ovaie, pancreas, stomaco e tiroide, come pure meningioma e mieloma multiplo.

Dai due studi si evince che c’è un netto collegamento tra obesità e tumori a quasi tutti gli organi.

Infine, ma non certo meno importante, gli esperti hanno mostrato che anche dopo la diagnosi il peso conta.
Al momento i dati non sono sufficienti per generare raccomandazioni specifiche, ma sembra che l’eccesso di grasso corporeo sia legato a una prognosi peggiore nei pazienti con diagnosi di tumore mammario.

Meccanismi noti e non ancora svelati

Quali sono i meccanismi alla base del legame tra obesità e tumore?
In alcuni casi il legame appare più chiaro, mentre in altri sono necessarie altre ricerche per giungere a conclusioni definitive.

Senza dubbio lo stato di infiammazione cronica che l’obesità genera nell’organismo innesca una serie di meccanismi cellulari e molecolari che possono influenzare il rischio di tumori come quello del pancreas, dell’esofago e di molti altri ancora.

L’obesità si accompagna spesso anche a resistenza all’insulina, che può creare problemi al buon funzionamento del fegato, portando in alcuni casi anche alla trasformazione tumorale delle cellule.

Gli squilibri ormonali causati dalla presenza di grasso in eccesso, un vero e proprio “organo endocrino” capace di produrre ormoni, sono invece chiamati in causa in diversi tipi di tumore, in particolare quelli della mammella e dell’ovaio, ma anche della prostata dove modifiche nel metabolismo degli ormoni sessuali possono dare il via a processi che portano alla malattia.

In linea generale, infine, le alterazioni del metabolismo (sindrome metabolica, elevati livelli di lipidi, di colesterolo, eccetera) innescate dall’obesità possono aumentare il rischio di tumore.

Linfociti T all’attacco di una cellula tumorale

Obesità e sovrappeso disorientano il sistema immunitario

Recentemente anche la rivista Nature ha pubblicato una ricerca in cui si sono esaminate le possibili relazioni genetiche tra obesità, cancro e sindrome metabolica. 

Lo studio ha rivelato che esistono 38 geni perfettamente sovrapponibili tra soggetti malati di cancro alla mammella, ad esempio, diabetici e obesi, quindi chi soffre di obesità avrebbe una maggior probabilità di tipo genetico di sviluppare anche questo tipo di tumori.

Sono studi che gettano una nuova luce su come l’obesità, e più in generale il sovrappeso, disorienta il nostro sistema immunitario.

Il sovrappeso, oltre ad aumentare il rischio di tipiche malattie cardiovascolari, influisce anche su altri aspetti del nostro organismo che è molto complesso: ad esempio disorienta il nostro organismo in quanto alcuni dei ‘poliziotti’ a nostra difesa, chiamati macrofagi, diventano ‘corrotti’ e aiutano il nemico, quindi il cancro, e paralizzano le cellule NK – Natural Killer, che sono la prima linea di difesa contro infezioni e tumori.

Il tessuto adiposo, infatti, è composto non solo di cellule grasse, che fanno da ‘magazzino energetico’ e da ‘serbatoio’ del nostro organismo, ma anche di cellule del sistema immunitario che sono molto importanti perché fanno si che si bruci al momento giusto il nostro combustibile e la nostra energia.
Quando si è in sovrappeso, o addirittura obesi, queste cellule sono disorientate e inviano messaggi sbagliati al nostro organismo. 
I macrofagi producono segnali infiammatori che aiutano lo sviluppo di cancro in molti modi, ad esempio promuovendo le metastasi.

Quando cibo e movimento fanno bene

Non esiste una strategia perfetta e valida per tutti coloro che vogliono evitare l’accumulo di pericolosi chili in eccesso.
fattori che contribuiscono a sovrappeso e obesità sono davvero tanti, dal tipo di alimentazione al metabolismo di ciascun individuo, dalla composizione del microbiota (la flora intestinale) agli aspetti psico-sociali. E non tutti questi fattori (come ad esempio quelli genetici) possono essere modificati.

La scienza però offre alcune indicazioni generali che tutti possono seguire per avvicinarsi all’obiettivo di un peso nella norma e ridurre quindi l’insorgenza dei tumori.

Per esempio è dimostrato che il rischio di obesità e sovrappeso si riduce se si segue uno stile di vita che include attività fisica aerobica, una dieta ricca di fibre, in particolare di cereali integrali e verdure e, più in generale se si segue la dieta mediterranea.

Il rischio cresce se aumenta la sedentarietà e il tempo trascorso davanti agli schermi di TV e computer, e se a questa abitudine si aggiunge anche una dieta ricca di bevande zuccherate e cibi grassi.

La prevenzione e la formula 0-5-30

Esistono due tipi di prevenzione dei tumori che tutti noi abbiamo a disposizione: la prevenzione primaria e quella secondaria.

La prevenzione primaria cerca di evitare l’insorgenza del cancro attraverso interventi sugli stili di vita o sull’ambiente.
Un suggerimento molto semplice è quello di condurre uno stile di vita corretto, che alcuni medici riassumono nella formula “Zero – cinque – trenta”

  • zero fumo,
  • cinque porzioni di frutta e verdura fresca almeno al giorno,
  • trenta minuti di esercizio fisico.

La prevenzione secondaria mira a individuare la malattia quando è più facilmente curabile.
Tra queste pratiche rientrano gli screening oncologici.
E l’invito è di partecipare a tutti gli screening che ci vengono offerti.

Gli screening sono esami condotti a tappeto su una fascia più o meno ampia della popolazione allo scopo di individuare una malattia o i suoi precursori (cioè quelle anomalie da cui la malattia si sviluppa) prima che si manifesti attraverso sintomi o segni.

In particolare gli screening oncologici servono a individuare precocemente i tumori, o i loro precursori, quando non hanno ancora dato segno di sé.
Nello stadio iniziale il cancro è normalmente circoscritto a una ristretta area dell’organismo e, il più delle volte, non dà sintomi. In questa fase il tumore può spesso essere affrontato con maggiore efficacia e minori effetti collaterali con trattamenti chirurgici, farmacologici o di radioterapia e maggiori sono le probabilità di cura.

Fonte: AIRC, Humanitas

Comments are closed